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Duplice infanticidio, i legali del convivente affidano le indagini ai detective privati di Lucca

La Nazione

PONTEDERA — Mentre mercoledl il giudice per Ie inlagini preliminari, dottor Panu, ha assegnato gli incarichi ai periti che valuteranno il profilo psichico di V. M.,

la trentaduenne operaia di Pontedera rea confessa di essere la madre infanticida di Angelo Faustino e di un suo fratello, venuto alia luce nel dicembre 2001, del caso si occupa ora un’agenzia investigativa. E’ la lucchese “Falco investigazioni “, cui si sono rivoiti gli avvocati Eraldo Stefani e Ferdinando Imposimato, legali di fiducia di D.T., 42 anni, geometra orginario di Terni,convivente dell’operaia e padre della sua primogenita, ritenuto da gli inquirenti complice nel duplice infanticidio. Indagini parallele a quelle svolte dai carabinieri di Pontedera e del comando provinciale di Pisa, nei due anni successivi al pomeriggio del 15 febbraio 2001, quando sul nastro separa-rifiuti della discarica di Gello una dipendente “Ecofor” rinvenne il corpo senza vita del piccolo Angelo Faustino. E Pontedera si interrogo su quali drammi potessero nascondersi dietro tanto orrore. Poi nell’aprile 2003, la notizia dell’arresto di V.M., Ie terribili accuse, la scoperta, confermata dal test del “dna”, che quel neonato abbandonato tra i rifiuti era solo il primo. Un fratellino, senza nome ne tomba, aveva avuto identico destino. La loro madre ha confessato in carcere, difendendo ostinatamente il suo uomo, scagionandolo da ogni responsabilità, cui invece sembrano inchiodarlo Ie intercettazioni raccolte dai carabinieri. La difesa di V. M. punta a dimostrare come lei sia stata l’anello debole del rapporto, quasi plagiata dalla personalita’ di lui. I detective ora cercano le prove del coinvolgimento di terze persone. I veri – o le vere – complici della madre infanticida. E il mistero si infittisce.

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SCANDAGLIANO ogni pista, i detective lucchesi. Hanno fatto domande ai residenti nel palazzo di periferia in cui la madre infanticida e il suo compagno hanno vissuto prima dell’arresto. Cercano, sembra, i luoghi in cui V. M. potrebbe aver dato alia luce i due neonati, aiutata forse da qualcuno in grado di assistere ad un parto. Qualcuno in grado di recidere, con la perizia che fu evidenziata nelreferto medico legale, il cordone ombelicale diAngelo Faustino. Sono stati anche a Libbiano di Peccioli, tra Ie mura fatiscenti di un rudere.Qui’ un piccolo angelo potrebbe aver lanciato i suoi primi ed ultimi vagiti.

di PAOLA ZERBONI